martedì 30 giugno 2009

Giacomo " Il Giusto":un esempio per la Chiesa di oggi


Una figura non molto conosciuta tra i cosiddetti"cattolici praticanti" è senz'altro quella di Giacomo, apostolo di Gesù,che alla morte del Maestro divenne una delle colonne portanti della Chiesa di Gerusalemme.Nel Nuovo Testamento si parla di un apostolo chiamato Giacomo, detto anche Giacomo d'Alfeo cugino di Gesù e figlio di Maria di Cleofa(una delle donne che erano al seguito di Gesù in Galilea).Giacomo era conoscuto anche come"il Minore",non certo per sminuire la sua importanza ma per distinguerlo da Giacomo di Zebedeo.In una preziosa opera a noi pervenutaci come quella dello storico Giuseppe Flavio e cioè "Antichità Giudaiche" si fa un accenno indiretto a Gesù prendendo per l'appunto lo spunto dal racconto della illegale lapidazione dell'apostolo Giacomo, Vescovo di Gerusalemme, avvenuta nel 62 e che viene descritta testualmente da un sommo sacerdote dell'epoca come "un atto sconsiderato nei confronti di un uomo virtuoso".Da ciò si deduce che egli venisse considerato in maniera benevola anche da una parte di quel mondo giudaico che era intento ad insegnare la Torà,cioè la legge mosaica, alla cui osservanza peraltro era legato lo stesso Giacomo;però egli allo stesso tempo intuì che i pagani potevano essere accolti nella Chiesa senza doversi prima sottoporre alla pratica ebraica della circoncisione.Un altro storico,Eusebio di Cesarea, parla nei suoi scritti delle vicende che capitarono ai Giudei per punirli di ciò che gli stessi fecero a Giacomo il Giusto,come se appunto dopo la lapidazione di Giacomo le disgrazie che si scatenarono nei confronti dei giudei fossero una conseguenza della punizione del Giusto;si infatti così egli veniva chiamato e celebrato da tutti per la sua sapienza e per la sua giustizia,ed inoltre era uno dei pochi che aveva la licenza di entrare nella Sancta-Sanctorum.Giacomo dimostrava a tutti una sincera fede in Gesù Cristo e, quando alcuni giudei cercarono di prenderlo come si suol dire in castagna chiedendogli chi fosse la porta di Gesù secondo quanto narrato in Gv 10,7 Giacomo rispondeva che questi era il Salvatore.Ciò procurò tanta rabbia tra i capi ebraici, che fu portato sul pinnacolo e lì lo lapidarono;prima di morire Giacomo il Giusto proferì le famose parole di Gesù" Padre Onnipotente perdonali perchè non sanno quello che fanno".Si chiude così con il martirio le vicende di un uomo giusto e con grandi responsabilità all'interno della nascente Chiesa,e la sua testimonianza è un severo monito per quanti oggi nella Chiesa attuale credono che il Cristianesimo sia apparenza,forma,sfarzo e non sostanza.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao,cattolica praticante ma non conoscevo Giacomo il Giusto,mi fa piacere trovare in un blog indicazioni su argomenti religiosi...complimenti!!!
Sandra

Sebastiano Landro ha detto...

@ Sandra: Ti ringrazio!Tornerò spesso a parlare di questi argomenti perchè credo che oggi la gente abbia fame di conoscenza in questo campo.