venerdì 12 giugno 2009

L'intervento dello Stato in Economia

Oggi si parla sempre più di capitalismo e di mercato come se queste espressioni fossero due parole magiche atte a risolvere i problemi economici e sociali che attanagliano la nostra società,ed invece queste due accezioni si sono rivelate dei veri e propri boomerang nell'attuale momento di crisi economica che le nazioni ricche del pianeta stanno attraversando.
E' proprio adesso che ministri liberisti "incalliti" come il nostro Tremonti si convertono al cosiddetto mercato sociale e si scoprono no-global. Ci si accorge infatti,e con notevole ritardo ed anche con un pizzico di trasformismo politico,che è proprio il mercato(considerato un vero e proprio oggetto di culto)ad essere una delle principali cause di questa crisi,che è prima di tutto sociale e poi economica. Il sistema bancario così come veniva prima inteso non tiene più,la gente non consuma perchè ha paura che i propri risparmi vengano risucchiati dalla crisi.E quindi se ci spostiamo sul piano psicologico ciò crea un senso di sfiducia,non solo nei confronti delle Istituzioni,ma anche in ciascuno di noi,in quanto per la prima volta ,negli ultimi decenni,ci troviamo con le spalle al muro e con un forte senso d'impotenza nell'affrontare il nostro incerto futuro.Così la cosiddetta flessibilità tanto amata dai guru del capitalismo selvaggio,diventa tutto d'un tratto precarietà,in quanto mancano quegli ammortizzatori sociali capaci di rivitalizzare il nostro sistema economico- sociale.Si ritorna quindi a parlare d'interventismo statale,una vecchia formula questa considerata ormai obsoleta ed inadatta ai tempi moderni.Questa volta l'interventismo viene spacciato come una correzione al sistema capitalistico considerato in questi tempi un pò acciaccato se non gravemente malato,per poi ritornare una volta scacciata la crisi ,a parlare del dio-mercato,come la soluzione a tutti i mali sociali. Già...abbiamo detto crisi,ma qualche maestro della cosiddetta"destra economica"parafrasando una vecchia canzone direbbe:"ma dov'è questa crisi???...parapapà,parapapà,parapapà..."

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