lunedì 28 dicembre 2009

La criminalità dilagante

Il problema della delinquenza è stato sempre al centro dei programmi governativi di ogni colore politico. Quando si è davanti a fatti efferati si parla sempre di ripristino della legalità; già, ma ci siamo mai chiesti con consapevolezza che cosa significhi questo termine? Il più delle volte lo si associa al ripristino di un sistema penale forte, che partorisca dal suo seno pene dure per chi delinque. Si parla quindi di ergastolo o addirittura di ripristino della pena di morte, quest'ultima considerata come la panacea di tutti i mali giudiziari e soprattutto come un grande deterrente nei confronti della criminalità. Un sistema giudiziario che preveda pene severe non è del tutto criticabile, ma il problema è un altro: la questione è di natura repressiva o c'è altro? Certamente c'è una parola che di questi tempi non è certo di moda e cioè prevenzione. Prevenire i reati fa parte di una politica giudiziaria di uno Stato che guarda avanti e vuole risolvere i problemi e non aggirarli. A questo fanno seguito alcuni problemi strutturali quali per esempio una maggiore organizzazione ed un migliore coordinamento delle forze dell'ordine e un aumento dell'organico.Uno Stato che si rispetti dovrebbe certamente tenere conto di queste situazioni e mettere mano ad un vero e proprio programma di recupero sociale nei quartieri degradati,utilizzando bene i servizi sociali che dovrebbero collaborare in simbiosi con le forze dell'ordine.Solo così si potrebbe parlare di legalità in senso pieno, ed allora in questo tipo di sistema chi delinque deve avere un processo più rapido ed efficiente che ridia alla società quel concetto importante, ma poco attuato, che si chiama"certezza del diritto".